San Clemente a Casauria e il castello di Salle

San Clemente a Casauria e il castello di Salle

6 Settembre 2023 Off di Anna Maria Pierdomenico

A Castiglione a Casauria (PE), sorge la splendida abbazia di San Clemente a Casauria, sotto la cui egida fu edificato il suggestivo castello di Salle.

L’abbazia di San Clemente a Casauria

Costruita nell’871 per volere dell’imperatore Ludovico II, pronipote di Carlo Magno, era inizialmente dedicata alla Santissima Trinità, ma nell’872 vi vennero traslate le reliquie di papa Clemente I – poi trasferite a San Clemente al Laterano di Roma. La chiesa fu oggetto di numerosi saccheggi e nel 1076 fu distrutta dal conte normanno di Manoppello. Fu ricostruita e riconsacrata nel 1105, grazie all’impegno dell’abate benedettino Grimoaldo, che fu molto abile sia nel procurarsi la protezione del Papa sia nell’amministrare i beni dell’abbazia. L’aspetto odierno della chiesa affonda le radici nei due abati successivi, Gisone, che costruì l’ospedale, e Leonate, che costruì la torre campanaria e che portò San Clemente al suo apogeo.

Abbazia di San Clemente a Casauria – https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=43700651

Il declino

Successivamente la badia perse importanza, fu funestata da numerosi terremoti e infine fu devastata nel 1799 dalle truppe francesi. L’edificio passò poi di mano in mano, finché nel 1869 fu ceduto al comune di Castiglione a Casauria e usato come magazzino, cadendo in rovina. Restaurato nel 1919 e risparmiato dai bombardamenti, il convento è stato nuovamente ferito dal terremoto dell’Aquila del 2006. L’interno è suddiviso in tre navate e sotto il presbiterio si trova la cripta. Bellissimi sono l’ambone – da cui si leggevano le sacre scritture – e il ciborio –baldacchino che sovrasta l’altare – riccamente istoriati. All’esterno fanno bella mostra di sé il sontuoso portale, le cui sculture celebrano sia il potere spirituale che quello imperiale, e il portico in stile borgognone. La torre campanaria è andata perduta nel 1703.

Ambone di frate Giacomo – https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=43703792

Il castello di Salle, tra fantasmi e tesori perduti

Il castello di Salle (PE), costruito in pietra della Maiella, venne eretto allo scopo di proteggere i territori circostanti. La vocazione esclusivamente militare venne meno nel XVI secolo, con l’avvento del regno di Napoli, quando il maniero divenne dimora gentilizia dei Colonna, dei Gonzaga e dei D’Aquino. La trasformazione definitiva in palazzo signorile avvenne nel 1646,  sotto il barone Giacinto de Genua (Di Genova) di Vasto. La struttura è occupata per metà dalla chiesa del Beato Roberto da Salle. Sulla facciata principale sono presenti tre ingressi con feritoie da cui sbucano ancora oggi bocche da fuoco e davanti ad essa fa bella mostra di sé una fontana del 1500.

 

La “Stecchina” e il “tesoro del Barone”

Lungo il parapetto merlato che circonda il giardino all’italiana si ergono tre torri. Il castello di Salle fa da sfondo a due oscure leggende, quella della “Stecchina” e quella del “tesoro del Barone”. Secondo la tradizione “La Stecchina” era una vecchietta alta e magra che morì nel 1300 in circostanze tanto tragiche quanto poco chiare. Da allora il suo spirito infesta le sale del fortilizio. Quanto al tesoro, si racconta che esso fu fatto seppellire tra la Maiella e il Monte Morrone dall’Imperatore romano Valentiniano III, per timore che fosse rubato dagli Unni. Valentiniano fece poi giustiziare chiunque conoscesse l’ubicazione dei preziosi e dopo la sua morta improvvisa si perse ogni traccia del tesoro. Il castello è oggi occupato per una parte dall’abitazione del barone e per l’altra dal Museo Medievale Borbonico. È inoltre visitabile una stanza in cui pare abbia dormito Napoleone Bonaparte.

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