Lisbeth Salander: l’antieroina della serie Millennium
Lisbeth Salander, personaggio centrale della serie Millennium creata da Stieg Larsson, è una delle figure più iconiche della letteratura contemporanea. Apparentemente un’emarginata asociale con un look punk e un passato tormentato, Lisbeth nasconde una mente brillante e un’incredibile determinazione che la rendono un’investigatrice straordinaria. Larsson introdusse il personaggio nel romanzo Uomini che odiano le donne (2005), il primo capitolo di una trilogia che ha ridefinito i canoni del thriller moderno.
Un’investigatrice non convenzionale
Lisbeth non è una detective tradizionale e si distingue dagli investigatori classici per il suo approccio non convenzionale. Hacker di talento, utilizza le sue competenze tecnologiche per scoprire la verità dietro misteri e inganni. Le sue indagini sono spesso motivate da un forte senso di giustizia personale, alimentato da un passato segnato da abusi e violenze. La sua capacità di leggere le persone, unita a una memoria fotografica straordinaria, le permette di superare ostacoli che sembrano insormontabili.

Lisbeth Salander – Rooney Mara
Temi e complessità del personaggio
Tra i temi centrali della serie Millennium spiccano la denuncia delle disuguaglianze sociali e la lotta contro le ingiustizie di genere, aspetti che si riflettono profondamente nel personaggio di Lisbeth. La sua complessità emerge nella costante tensione tra vulnerabilità e forza, solitudine e ricerca di connessioni significative. Nonostante la sua apparente durezza, Lisbeth dimostra una profonda lealtà verso le poche persone di cui si fida, come il giornalista Mikael Blomkvist.
Lisbeth sullo schermo
Il successo letterario della trilogia ha portato Lisbeth sul grande schermo in diversi adattamenti. La versione svedese dei film, con Noomi Rapace nel ruolo di Lisbeth, è stata ampiamente acclamata per la capacità dell’attrice di catturare la complessità e l’intensità del personaggio. Successivamente, la trasposizione hollywoodiana diretta da David Fincher, con Rooney Mara nel ruolo della protagonista, ha offerto un’interpretazione visivamente affascinante e altrettanto fedele alla visione di Larsson.