
Numa Pompilio, il re filosofo
Se pensate che tutti i re di Roma fossero guerrieri o despoti è il momento di conoscere Numa Pompilio, il secondo re, famoso per aver portato pace, leggi e un tocco di misticismo alla neonata città.
Sul trono
La vicenda di Numa inizia a Cures, una tranquilla cittadina sabina, ben lontana dal caos romano. Dopo la morte di Romolo, il trono di Roma vacilla: i romani vogliono un leader forte, ma qualcuno suggerisce un cambio di ritmo. Entra in scena Numa, noto per essere tanto saggio quanto restio a governare – forse è preoccupato all’idea che il sovrano precedente abbia fatto una finaccia. Alla fine il popolo lo convince a mollare la settimana enigmistica e Numa si trasferisce a Roma con un bagaglio pieno di idee.
Una volta re, Numa dimostra subito che non ha intenzione di conquistare territori o dare feste sfrenate. Il suo motto è: “La pace è il miglior scudo.” Chiude le porte del tempio di Giano, gesto simbolo di pace, e le lascia sigillate per tutto il suo regno.
Numa, ci manchi.
Un innovatore spirituale
Il sovrano è anche un innovatore spirituale. Istituisce il collegio delle vergini Vestali, assegnando a queste uno stipendio e la cura del tempio in cui era custodito il fuoco sacro della città, fonda il collegio dei pontefici e introduce nuove festività. Insomma, trasforma Roma da un accampamento di guerrieri in una città con una forte identità religiosa.

Vestale di Frederic Leighton (1830-1896)
Naturalmente, non tutti i romani sono entusiasti di questa politica così tranquilla – si sa, c’è sempre chi si lamenta quando le cose vanno bene – tuttavia Numa se ne infischia e continua a sostenere che la pace poteva essere più potente di una spada.
Numa, l’ho già detto che ci manchi?
Si racconta che Numa fosse ispirato dalla ninfa Egeria, una creatura divina che viveva in una grotta nei boschi vicino a Roma. Ogni notte, Numa si recava da lei per ricevere consigli e leggi direttamente dagli dèi. Egeria, a quanto pare, non solo era saggia, ma aveva anche un talento nel trasformare norme divine in regole pratiche per i cittadini.
L’eredità
Dopo 43 anni di regno, Numa muore serenamente, un dettaglio che lo distingue dalla maggior parte dei re dell’epoca, generalmente vittime di complotti o guerre. Il suo lascito? Una città più civilizzata, con un calendario ordinato (grazie a lui, l’anno fu diviso in 12 mesi) e una cultura religiosa che avrebbe segnato Roma per secoli.
Ed Egeria? La leggenda narra che, distrutta dal dolore per la morte di Numa, si trasformò in una fonte.
Numa Pompilio, il re-filosofo, ci ricorda che non servono guerre per lasciare un segno nella storia.

Numa Pompilio