Lise Meitner: la donna che scoprì la fissione nucleare

Lise Meitner: la donna che scoprì la fissione nucleare

6 Giugno 2025 Off di Anna Maria Pierdomenico

Lise Meitner è una delle figure più affascinanti e ingiustamente dimenticate della scienza del Novecento. Fisica teorica, pioniera nello studio della fissione nucleare, il suo contributo è stato a lungo oscurato, nonostante fosse determinante per una delle scoperte più rivoluzionarie del secolo.

Gli inizi: una passione per la fisica contro ogni ostacolo

Nata a Vienna in una famiglia ebraica colta e benestante, Meitner mostrò sin da giovane una forte inclinazione per la fisica e la matematica. Ma, in quanto donna, le fu inizialmente negato l’accesso all’istruzione superiore.

Solo nel 1901, con l’apertura delle università alle donne in Austria, poté iscriversi all’Università di Vienna, dove studiò sotto la guida del grande Ludwig Boltzmann, conseguendo la laurea in fisica nel 1906.

Berlino, Max Planck e Otto Hahn

Nel 1907 si trasferì a Berlino per proseguire gli studi con Max Planck, diventando la prima donna ammessa ai suoi corsi. Qui conobbe Otto Hahn, giovane chimico con cui iniziò una collaborazione destinata a durare oltre trent’anni.

I due lavorarono insieme presso l’Istituto Kaiser Wilhelm, concentrandosi sugli studi sulla radioattività e sulla trasmutazione degli elementi. Nel 1918 scoprirono il protattinio, un nuovo elemento chimico.

Negli anni Trenta, i loro esperimenti si focalizzarono sul comportamento dell’uranio bombardato con neutroni, per indagare la formazione di elementi superpesanti.

Lise Meitner insieme a Otto Hahn in laboratorio nel 1913

Lise Meitner insieme a Otto Hahn in laboratorio nel 1913

La fuga dalla Germania e la svolta scientifica

Nel 1938, con l’annessione dell’Austria alla Germania nazista e l’inasprirsi delle leggi razziali, Meitner fu costretta a fuggire. Riuscì a rifugiarsi in Svezia, dove continuò le ricerche presso l’Istituto Nobel di Stoccolma.

Anche a distanza, rimase in contatto con Hahn. Alla fine del 1938, Hahn e Fritz Strassmann scoprirono che il bombardamento dell’uranio produceva bario, un elemento molto più leggero. Fu Meitner, con l’aiuto del nipote Otto Frisch, a fornire la corretta interpretazione teorica: il nucleo dell’uranio si era diviso in due. Era la scoperta della fissione nucleare, un processo capace di liberare enormi quantità di energia.

Il Nobel mancato e l’impegno per la scienza

Nel 1944, Otto Hahn ricevette il Premio Nobel per la Chimica per la scoperta della fissione, ma Lise Meitner non fu nemmeno citata. La sua esclusione è oggi considerata uno dei più gravi torti nella storia della scienza.

Contraria all’uso militare delle scoperte scientifiche, rifiutò ogni coinvolgimento nel Progetto Manhattan per la costruzione della bomba atomica. Continuò invece a lavorare in Svezia e negli Stati Uniti, promuovendo un uso pacifico dell’energia nucleare.

Un’eredità finalmente riconosciuta

Nel corso della sua carriera, Lise Meitner ricevette numerosi riconoscimenti, tra cui la Medaglia Max Planck e l’inserimento tra le Donne dell’anno dalla rivista Time nel 1946.

Nel 1997, l’elemento chimico 109 è stato chiamato meitnerio (Mt) in suo onore, simbolo di un tardivo ma doveroso riconoscimento.

Oggi, la figura di Meitner è celebrata in tutto il mondo come esempio di rigore scientifico, determinazione e resilienza. Il suo contributo alla fisica nucleare è ormai considerato fondamentale, e il suo nome resta legato per sempre a una delle più importanti scoperte scientifiche del XX secolo.

Lise Meitner

Lise Meitner

 Scopri anche…

Storie

Abruzzo

Donne Killer

Miti e Leggende

Le sei mogli di Enrico VIII

Le Meraviglie

Recensioni

Racconti

La Torre Nera

La mia pagina Facebook