Maria Tudor, la “regina sanguinaria”
Il 18 febbraio 1516, a Greenwich, nasceva Maria Tudor, regina d’Inghilterra e Irlanda e regina consorte di Spagna.
Un’infanza travagliata
Figlia del re Enrico VIII e di Caterina d’Aragona, trascorse un’infanzia felice, ma la sua sorte subì una brusca svolta quando la madre fu abbandonata dal marito, in favore di Anna Bolena. Maria, dichiarata illegittima, fu allontanata da Caterina d’Aragona e non la rivide mai più. Da allora conobbe solo brevi periodi di serenità durante il matrimonio del padre con Jane Seymour e durante quello con Anna di Clèves.
Alla morte del fratellastro Edoardo VI d’Inghilterra salì al trono Jane Gray, ma Maria, appoggiata dal popolo e da gran parte degli uomini politici del paese, rivendicò i suoi diritti alla successione. Venne acclamata e incoronata regina d’Inghilterra il 19 luglio 1553 e il giorno stesso Jane Gray fu gustiziata.
Il ritorno al cattolicesimo
Il suo primo obiettivo fu la restaurazione della religione cattolica e, per assisterla, Papa Giulio III le inviò il cardinale Reginald Pole, che venne nominato arcivescovo di Canterbury.
Dal punto di vista della politica estera, Maria si adeguò completamente alle idee del marito, nel frattempo salito sul trono spagnolo, e lo sostenne nella guerra contro la Francia. Il risultato fu la perdita di Calais, ultimo territorio inglese su suolo francese dal grande valore simbolico.
La rivolta di Wyatt
Giunta all’età di 38 anni e con l’urgenza di generare un erede, decise di sposare Filippo, che di lì a pochi anni sarebbe diventato re di Spagna.
Diffusasi la voce che Filippo intendesse portare un esercito spagnolo per controllare direttamente l’Inghilterra, i protestanti elaborarono piani insurrezionali. All’inizio del 1554, 3.000 uomini guidati da Thomas Wyatt il Giovane marciarono verso Londra e la assediarono, ma furono sconfitti.
La rivolta di Wyatt e l’alleanza con la Spagna accelerarono la restaurazione cattolica di Maria, che attuò la repressione che le valse il nome di Maria “la sanguinaria” e che portò alla morte di quasi 300 persone.
Maria morì a Londra il 17 novembre 1558, a causa di un tumore ovarico che le aveva dato l’illusione di essere finalmente incinta. Nonostante le insistenze dei suoi consiglieri, si rifiutò di firmare la condanna a morte della sorellastra Elisabetta, che le succedette sul trono e che, 45 anni dopo, sarebbe stata tumulata con lei.