Mastro Titta passa ponte

Mastro Titta passa ponte

3 Febbraio 2024 Off di Anna Maria Pierdomenico

Mastro Titta, al secolo Giovanni Battista Bugatti, nato a Senigallia nel  1779, fu il più celebre boia dello stato pontificio. Durante sua carriera, durata ben 68 anni, giustiziò 514 condannati.

Mastro Titta annotò tutte le sue prestazioni in un elenco che arriva fino al 17 agosto 1864, quando il Papa Pio IX gli concesse la pensione. Nei periodi di inattività, svolgeva il mestiere di venditore di ombrelli. Il boia viveva sulla riva destra del Tevere e doveva attraversare il Ponte Sant’Angelo per andare a prestare i suoi servigi.

Questo fatto diede origine al modo di dire romano: “Mastro Titta passa ponte”, a significare che quel giorno era in programma una sentenza capitale. Sia a George Gordon Byron che a Charles Dickens capitò di assistere ad una delle esecuzioni di Bugatti e ne rimasero profondamente impressionati.

Una memorabile rappresentazione di Mastro Titta è presente nella commedia musicale “Rugantino”, dove alla figura del boia si sostituisce quella di un bonario e paterno vinaio, interpretato da Aldo Fabrizi, che è riluttante all’esecuzione di un suo conoscente.

Mastro Titta compare nel film “Nell’anno del Signore” nella scena finale in cui decapita i due carbonari Targhini e Montanari, venendo definito da quest’ultimo “l’uomo più moderno di Roma”.

Una leggenda vuole che il fantasma del boia passeggi all’alba nei luoghi delle sue esecuzioni, avvolto nel mantello rosso che usava quand’era in vita, e che offra del tabacco a chi incontra, così come era solito fare per i condannati.

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