Sissi, la vera storia di Elisabetta di Baviera

Sissi, la vera storia di Elisabetta di Baviera

29 Dicembre 2019 0 di Anna Maria Pierdomenico

Sissi, al secolo Elisabetta di Wittelsbach, è stata imperatrice d’Austria, regina d’Ungheria, di Boemia e di Croazia e consorte di Francesco Giuseppe d’Austria.

L’incontro con Francesco Giuseppe

Sissi e Franz (1854)

Sissi e Franz (1854)

Figlia dei duchi di Baviera Massimiliano Giuseppe e di Ludovica, Sissi nacque il 24 dicembre 1837 a Monaco e trascorse un’infanzia serena, lontana dai formalismi.

Nell’inverno 1853 iniziarono le trattative fra Ludovica e sua sorella, l’arciduchessa Sofia d’Austria, per far sposare la figlia della prima, Elena, col figlio della seconda, l’imperatore Francesco Giuseppe. Le due donne decisero di far incontrare i figli a Ischl durante la festa di compleanno di quest’ultimo e di annunciare pubblicamente il loro fidanzamento.

La duchessa di Baviera decise di portare con sé nel viaggio anche Sissi, con l’idea di farle sposare Carlo Ludovico, fratello minore di Francesco Giuseppe.

Francesco Giuseppe (1851)

Francesco Giuseppe (1851)

Il 16 agosto 1853 l’imperatore incontrò per la prima volta le cugine e fu subito chiaro a tutti che era rimasto colpito non dalla promessa sposa, ma della sorella minore Sissi. In breve Francesco Giuseppe comunicò la sua preferenza alla madre, che invece parteggiava per Elena. Ottenuto il consenso di Elisabetta, il fidanzamento fu ufficializzato.

Per poter permettere a Francesco Giuseppe e a Sissi di sposarsi fu necessario chiedere la dispensa papale, poiché i due erano cugini. Durante il  fidanzamento Elisabetta, la cui istruzione non era mai stata curata, dovette imparare il francese, l’italiano e soprattutto la storia dell’Austria. Nel marzo 1854 fu firmato il contratto nuziale e  Sissi raggiunse Vienna il 23 aprile 1854. Il giorno seguente fu celebrato il matrimonio.

Alla corte viennese

Fin dall’arrivo a corte, Elisabetta fu costretta ad adattarsi al rigido cerimoniale che scandiva la vita a palazzo. Turbata e isolata, cominciò ad essere vittima di malesseri psicosomatici e la situazione peggiorò quando l’arciduchessa Sofia si prese l’onere di trasformarla in quella che riteneva essere un’imperatrice perfetta. Nessuno può sapere se la suocera fosse o meno in buona fede, ma i suoi modi rigidi e imperiosi finirono per farla odiare da Sissi, che cominciò a ritenerla una donna malvagia.

L'imperatrice Elisabetta (1865)

L’imperatrice Elisabetta (1865)

Il 5 marzo 1855 nacque Sofia, la prima figlia di Elisabetta e Francesco Giuseppe, e l’arciduchessa madre decise di occuparsi personalmente della sua educazione, tanto che le stanze della bambina furono allestite accanto a quelle della nonna. Lo stesso accadde alla nascita della secondogenita, Gisella, e il non potersi occupare dei propri figli di certo non giovò allo stato si salute di Sissi.

Fu durante un viaggio di Stato in Stiria e in Carinzia che Elisabetta capì che i momenti fuori dal palazzo in cui era sola col marito erano un’occasione preziosa per far valere la sua posizione di sposa e madre, dato che solitamente Francesco Giuseppe si schierava sempre con l’arciduchessa Sofia.

Tra il 1856 e il 1857 Elisabetta, l’imperatore e la loro primogenita intrapresero un viaggio in Italia, che fece comprendere a Sissi quanto grandi fossero  il disprezzo e l’odio degli italiani nei confronti degli Asburgo. Elisabetta, solitamente refrattaria agli impegni ufficiali, rimase sempre accanto al marito in difficoltà. Sempre nel 1857 un evento tragico sconvolse la vita dell’imperatrice: la piccola Sofia, ammalatasi gravemente, spirò.

Il 21 agosto 1858 Sissi diede alla luce Rodolfo, principe ereditario dell’Impero d’Austria. La sua salute ne uscì minata, l’imperatrice continuava ad ammalarsi ciclicamente e sembrava che solo la compagnia della sua famiglia bavarese riuscisse a darle sollievo.

La seconda guerra d’indipendenza italiana

L'imperatrice Elisabetta fotografata nel 1862

L’imperatrice Elisabetta fotografata nel 1862

Nel 1859 lo spettro della guerra allungò la sua ombra sull’Austria. Anche grazie all’accordo stipulato tra  Napoleone III e Cavour, le ultime monarchie asburgiche autonome italiane caddero e le truppe austriache subirono una grave sconfitta nella battaglia di Magenta. A quel punto Francesco Giuseppe decise di lasciare la corte e di comandare personalmente l’esercito e Sissi cadde in uno stato di profonda prostrazione. Cominciò a dedicarsi a diete drastiche e ad un’esasperata attività fisica e disertò tutti gli impegni sociali, fino a che il marito le scrisse di mostrarsi a Vienna per ottenere l’appoggio dell’opinione pubblica.

La guerra fu decisa dagli esiti della battaglia di Solferino, il 24 giugno 1859: l’Austria, il cui esercito era stato spazzato via, fu costretta a a rinunciare alla Lombardia, una delle più ricche province dell’impero. Il disastro compromise a tal punto la reputazione di Francesco Giuseppe che addirittura se ne chiese l’abdicazione in favore del fratello.

Parallelamente alla crisi politica, ne divampò anche una tra la coppia di regnanti, dovuta a notizie riguardanti le infedeltà di Francesco Giuseppe. Elisabetta reagì con rabbia, provocando deliberatamente la corte. A peggiorare la situazione giunse la notizia dell’imminente crollo del Regno delle Due Sicilie, sul cui trono sedevano Francesco II e Maria Sofia, sorella di Sissi.

Via da Vienna

La famiglia imperiale a Göddollo (1870)

La famiglia imperiale a Göddollo (1870)

Nell’ottobre del 1860 la salute dell’imperatrice peggiorò ancora e, su direttiva del suo medico, si trasferì a Madeira, luogo con un clima più salubre. La diagnosi fatta era quella di una grave malattia polmonare, tuttavia è probabile che il problema fosse di natura nervosa, dato che la salute di Sissi migliorava sempre quando si allontanava da Vienna.

L’8 giugno 1867 Elisabetta fu incoronata regina d’Ungheria e in seguito l’imperatrice si stabilì  nella residenza di Gödöllő, nella provincia di Pest. La sua ultima figlia, Maria Valeria, fu fatta nascere a Budapest come omaggio agli ungheresi. Questa volta Sissi non permise intromissioni e si occupò personalmente dell’educazione della bimba.

Mayerling e gli ultimi anni

Negli anni ’80 del 1800, una serie di lutti funestò la vita dell’imperatrice.  Nel 1886 morì in circostanze misteriose il cugino re Ludwig di Baviera e nel 1888 venne a mancare il padre. La più grande tragedia avvenne a Mayerling nel 1889, quando il figlio Rodolfo uccise con il suo consenso l’amante, la baronessa Maria Vetsera, e poi si tolse la vita. Da quell’anno Elisabetta decise di vestirsi solo di nero e per superare la depressione viaggiò a lungo insieme alla figlia Maria Valeria.

Luigi Lucheni colpisce l'imperatrice Elisabetta con una lima.

Luigi Lucheni colpisce l’imperatrice Elisabetta con una lima.

L’ultima apparizione ufficiale di Sissi a fianco dell’imperatore fu nel 1896, alla celebrazione del millenario della fondazione dell’Ungheria.

Il 10 settembre 1898 Elisabetta, che era a Ginevra in incognito, si diresse a prendere il battello per Montreux insieme dalla contessa Irma Sztáray.  L’anarchico italiano Luigi Lucheni, appostatosi dietro un ippocastano, la pugnalò al petto e la uccise. L’uomo fuggì, ma fu arrestato poco dopo. Sissi fu sepolta nella Cripta Imperiale a Vienna, accanto al marito e al figlio.

La fama odierna di Elisabetta è dovuta soprattutto ai tre film girati negli anni cinquanta  con Romy Schneider nel ruolo dell’imperatrice Elisabetta, alla quale viene attribuito il soprannome – in realtà inventato – di Sissi.

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