Charles Manson e il massacro di Cielo Drive

Charles Manson e il massacro di Cielo Drive

Il 9 agosto 1969 si verificava il massacro di Cielo Drive, ossia l’omicidio di cinque persone – tra cui l’attrice Sharon Tate, allora incinta – ad opera di quattro membri della “family” di Charles Manson.

Il sogno di Charles Manson

Charles Manson nacque a Cincinnati il 12 novembre 1934 e dopo una vita sregolata e diversi anni di carcere cominciò a raccogliere intorno a sé un numero crescente di giovani soggiogati dal suo carisma, fondando un gruppo che dapprima girovagò per il sud-ovest degli Stati Uniti e poi si insediò nei pressi di Los Angeles, mantenendosi attraverso furti e attività criminali.

Il sogno di Manson era quello di diventare un famoso musicista. Col supporto economico di Dennis Wilson, batterista dei Beach Boys, si recò in uno studio di registrazione di Los Angeles. Terry Melcher, produttore musicale e figlio di Doris Day, inizialmente si interessò ad alcune canzoni composte da Manson, ma alla fine non volle scritturarlo per la Columbia Records.

Foto segnaletica di Charles Manson (1956)

La villa di Melcher

Il 9 agosto 1969, Manson pianificò un’irruzione nella villa di Melcher, pur sapendo che era ora abitata dal regista Roman Polański e da sua moglie Sharon Tate. Quella notte Polański era fuori casa e la Tate, che era all’ottavo mese di gravidanza, era in compagnia di amici.
Charles “Tex” Watson, Susan Atkins, Patricia Krenwinkel e Linda Kasabian si recarono armati presso l’abitazione e i primi tre scavalcarono la recinzione che circondava il parco della villa. Il primo a morire fu Steven Parent, un amico del guardiano dell’abitazione che venne sorpreso mentre usciva.

Sharon Tate (1967)

Helter Skelter

Entrati nella villa, i membri della “family” non ebbero alcuna pietà per i presenti. Il parrucchiere Jay Sebring fu ferito con un colpo di revolver e finito con una serie di coltellate. Wojciech Frykowski e Abigail Folger furono accoltellati ripetutamente. L’ultima vittima fu Sharon Tate, col cui sangue Susan Atkins scrisse sulla porta da cui avevano fatto irruzione “PIG”. Sullo specchio del bagno venne scritto “Helter Skelter,” espressione inglese che significa “confusione” e titolo di una canzone dei Beatles. Non ci furono sopravvissuti alla strage.

Foto segnaletiche di Susan Atkins, Charles “Tex” Watson e Patricia Krenwinkel

L’arresto e la condanna

Manson, grazie al lavoro di Vincent Bugliosi, avvocato di origini italiane, e alla testimonianza di Linda Kasabian fu arrestato e processato. Il dibattimento fu uno dei più lunghi della storia degli Stati Uniti e Manson dichiarò che i delitti gli erano stati ispirati in gran parte dalle canzoni del doppio “White Album” dei Beatles. Il suo avvocato arrivò addirittura a citare John Lennon come testimone a discarico, ma ovviamente il cantante si tenne ben lontano dalla vicenda.
Manson e la sua family furono condannati alla pena di morte, poi commutata in ergastolo. Charles Manson è morto il 19 novembre 2017.

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