Insonnia – Recensione

Insonnia – Recensione

Titolo: Insonnia

Autore: Andrea La Rovere

Casa Editrice: Tabula Fati

Anno: 2020

ISBN:978-88-7475-843-2

Prezzo (Euro): 12,00

N. Pagine: 160

Insonnia

Torno con le mie piccole recensioni per parlarvi di un libro che mi è particolarmente caro. Si intitola Insonnia ed è una raccolta di 18 racconti dello scrittore Andrea La Rovere.

Articolista per diverse testate come Onda Musicale, Auralcrave e Shockwave Magazine, Andrea La Rovere si occupa principalmente di musica e sport, con gustose incursioni in storie curiose e poco conosciute. Inoltre, si dedica della gestione del suo sito personale e di diversi profili social, tra cui la sua pagina Andrea La Rovere Works – per inciso la parola Works deriva dal fatto che oltre che come scrittore, La Rovere è attivo anche come artista figurativo.

Insonnia è una silloge di diciotto racconti – scritti in un arco di tempo molto ampio, come l’autore stesso dichiara – in cui si spazia tra atmosfere che strizzano l’occhio al classico racconto del terrore di Poe o Maupassant e brani di ispirazione carveriana, in un’alternanza di situazioni drammatiche e surreali in cui viene sempre fuori con prepotenza la meschinità dell’essere umano.

Molte sono storie di umane miserie, di scelte avventate, di arrogante indifferenza verso il prossimo, che finiscono per condurci ad una conclusione molto diversa da quello che ci saremmo aspettati. I finali – inaspettati, ma lucidi e realistici – sono infatti tra i maggiori punti di forza di questi racconti, insieme allo stile diretto, senza fronzoli, che permette di percepire visceralmente le emozioni e i pensieri dei vari personaggi.

Il titolo, Insonnia, deriva da quello di uno dei racconti e ci permette di addentrarci immediatamente nelle atmosfere notturne e a tratti claustrofobiche delle storie, che molto spesso prendono il via da qualche decisione scellerata presa col favore delle tenebre.

Insonnia è un libro che vi permetterà di affacciarvi sull’abisso, una finestra su una società molto spesso egoista e sciocca ma in cui non manca una sorta di giustizia spietata. Un testo intenso, coinvolgente e a tratti crudo, che non può certo lasciare indifferenti. L’opera nel 2020 è inoltre risultata vincitrice dell’VIII Premio dell’Editoria Abruzzese (Sez. Narrativa).

Consigliato.

 

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